PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI:
– PEPERONE DI SENISE IGP
Il “Peperone di Senise” è un ecotipo locale, con caratteristiche particolari che lo differenziano da tutti gli altri ecotipi conosciuti. La denominazione Peperone di Senise, a Indicazione Geografica Protetta, è riservata a tre tipi di piccole dimensioni: appuntito, a tronco e a uncino e nell’area senisese è stato costituito un Consorzio di tutela per la salvaguardia e la valorizzazione dei locali ecotipi, esaltati dalle condizioni pedoclimatiche del territorio e dalle tecniche colturali tradizionali. La bacca, di colore verde o rosso porpora, è di sapore dolce. Il pericarpo sottile e un basso contenuto di acqua consentono una rapida essiccazione senza che il gambo si distacchi dal frutto.
– FAGIOLO DI SARCONI IGP
Il Fagiolo di Sarconi nasce da varietà locali di fagiolo Cannellino e Borlotto. Presenta forma ovale o tondeggiante, allungata per il Cannellino, larga per il Borlotto e colore giallo tenue striato di scuro. Il profumo è appena accennato e vegetale, mentre il sapore è delicato e tendente al dolce. E’ dotato di polpa morbida e buccia medio spessa. L’ambiente dell’Alta Val d’Agri, dove viene coltivato il Fagiolo di Sarconi, è caratterizzato da un’abbondante presenza di acqua e temperature fresche che garantiscono a questo legume caratteristiche qualitative di eccellenza. Tabacchini, verdolini, ciuoti, tondino bianco o nasieddo nero, sono solo alcuni dei ben venti ecotipi esistenti del Fagiolo di Sarconi. Ma sono i funghi ipogei, cioè i tartufi, il vero patrimonio regionale; la Basilicata presenta praticamente tutte le specie di interesse commerciale: Tuber aestivum detto Tartufo d’estate o scorzone, Tuber sestivun uncinatum detto Tartufo uncinato, Tuber borchii detto bianchetto o marzuolo, Tuber brumale detto Tartufo nero d’inverno o trifola nera, Tuber brumale moschatum detto Tartufo moscato, Tuber macrosporum detto Tartufo nero liscio, Tuber magnatum detto Tartufo bianco, Tuber melanosporum detto Tartufo nero pregiato e Tuber mesentericum detto Tartufo nero ordinario, una vera ricchezza che esprime tutta la potenzialità e la tipicità delle aree boscate del territorio lucano.
– PATATA DI SAN SEVERINO LUCANO
E’ presente in un doppio ecotipo la “Marca” e la “Paesana”. Quella a pasta bianca (Marca) non è farinosa ed ha il pregio di non sfaldarsi durante il processo di cottura. Ha una consistenza soda e la cottura uniforme la rende adatta a molteplici preparazioni.
– CECE RIBELLE DI LATRONICO
Di forma piccola, biancastra e sferica, il Cece Ribelle di Latronico, come tutti i legumi cresce in un’ambiente caldo/umido ad un’altezza di 800/900 e 1000 metri. Si adatta molto bene alla trasformazione e viene utilizzato per la produzione di farina.
– ZAFFERANO DI RIPACANDIDA
E’ una spezia pregiata che si ottiene dagli stigmi del fiore del Crocus sativus, conosciuto anche come zafferano vero, una pianta della famiglia delle Iridacee. La pianta di zafferano vero cresce fino a 20–30 cm e dà fino a quattro fiori, ognuno con tre stigmi color cremisi intenso. Gli steli e gli stigmi vengono raccolti e fatti seccare per essere usati principalmente in cucina, come condimento e colorante.
– MARRONCINO DI MELFI
Castagna di grossa pezzatura, di forma tondeggiante e di colore marrone lucido, è adatta ad essere consumata fresca, quindi molto ricercata per la produzione di prodotti dolciari.
– TARTUFO BIANCO DI CARBONE
Nel comune ubicato nel versante lucano del Parco Nazionale del Pollino, tra i tanti prodotti tradizionali di eccellenza, abbiamo il tartufo bianco che va sotto la denominazione di “Tartufo bianco del Serrapòtamo di Carbone”, inserito tra i prodotti PAT del Ministero dell’Agricoltura, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 143 del 21/06/2016.
– MELANZANA ROSSA DI ROTONDA DOP
La denominazione d’origine protetta (DOP) Melanzana Rossa di Rotonda si ottiene con l’ecotipo Melanzana Rossa di Rotonda riconducibile alla specie Solanum aethiopicum, comunemente nota come Melanzana Rossa. La pezzatura della bacca deve avere una lunghezza e larghezza fino a 8cm, con peso fino a 200gr, colore e sovracolore, verde arancio chiaro con tenui sfumature verdognole ad inizio maturazione e successivamente arancione vivo tendente al rosso lucido; La zona di produzione e condizionamento della D.O.P. Melanzana Rossa di Rotonda comprende: l’intero territorio dei seguenti comuni della provincia di Potenza: Rotonda, Viggianello, Castelluccio Superiore, Castelluccio Inferiore. La sua coltivazione si caratterizza sia per la tecnica di tipo tradizionale che per la metodologia di trasformazione legata alle usanze del luogo. La conservazione dei semi avviene con le bacche sane e “nzertate”,(infilate a collana su un filo), come i peperoni secchi e lasciate sotto una tettoia all’asciutto.
– FAGIOLI BIANCHI DI ROTONDA DOP
I Fagioli Bianchi di Rotonda sono un’altra risorsa di grande importanza per l’enogastronomia del Pollino in Basilicata. In questo territorio dove predominano le montagne e le colline è naturale trovare innumerevoli sorgenti e corsi di acqua fresca, affluenti del Mercure, che si prestano bene all’irrigazione cosicché queste condizioni sono ideali per la coltivazione di quasi tutte le ortive e tra queste privilegiati, per l’alto tenore in proteine, i legumi. Questo legume è caratterizzato da un baccello di colore giallo chiaro striato e un seme ovale, bianco senza screziature. Viene coltivato in montagna dove le temperature estive non superano i 30 gradi in modo che la maturazione avvenga con lentezza. Viene raccolto a mano nel periodo a cavallo tra settembre e ottobre lo si può trovare sul mercato sia fresco in baccelli da sgusciare, sia secco in granella. La zona di produzione dei Fagioli Bianchi di Rotonda DOP comprende i territori dei Comuni di: Rotonda, Viggianello, Castelluccio Inferiore e Castelluccio Superiore, tutti situati in Provincia di Potenza.
– FRAGOLA DEL METAPONTINO
In Basilicata, la fragolicoltura continua ad ottenere successi sui mercati nazionali ed internazionali e acquisisce anche un primato produttivo su scala nazionale. Il Metapontino è il cuore della produzione ortofrutticola, dove si concentrano i tre quarti della superficie agricola regionale interessata da queste colture (circa 21mila ettari). La filiera ortofrutticola è in pole position per qualità ed eccellenza, rendendo la Basilicata una delle realtà più dinamiche dell’intero comparto nazionale. L’arco ionico lucano è particolarmente idoneo allo sviluppo delle produzioni ortofrutticole, grazie alle condizioni pedoclimatiche ottimali, alla produzione di quello che possiamo considerare l’oro rosso della Basilicata con circa mille ettari investiti a fragola, di cui la maggior parte della varietà Sabrosa.
– ARANCIA STACCIA DI TURSI E MONTALBANO JONICO
L’arancia Staccia che matura tra marzo e aprile nelle zone di Tursi e Montalbano Jonico, deve il suo nome a un vecchio gioco molto simile alle bocce, fatto con delle pietre chiamate “stacce”. Le dimensioni dell’agrume, dalla forma leggermente schiacciata e dalla buccia spessa e soffice, sono davvero notevoli: un frutto pesa mediamente trecento grammi ma alcuni pezzi arrivano anche al chilo.
– ALBICOCCA DI ROTONDELLA
L’albicocco è conosciuto da almeno 4000 anni ed è originario della Cina precisamente delle vallate montuose del Kashmir dove ancora oggi vivono esemplari selvatici. In Basilicata, nella fascia Jonica lucana, troviamo l’Albicocca di Rotondella, pregiata cultivar ed eccellenza agroalimentare delle produzioni ortofrutticole lucane. Tra quelle più diffuse fin dalle prime sperimentazioni ritroviamo Cafona, Boccuccia e Bulida, con maturazione nel mese di giugno. Successivamente nuove varietà si sono aggiunte alla produzione locale, lasciando presagire buoni risultati futuri: Orange Rubis, Thirinthos, Poppy, Lady Rose. La maggior parte della produzione avviene con metodologia di coltivazione integrata, il restante con tecniche biologiche.
- Attività Segnalate …
© 2024 – Angelo Giammarresi